Il territorio comunale
Il territorio del comune si estende per circa 19,97 Km².
Il terreno è coltivato a campi di cereali e prati nella pianura,
mentre restano pochi vigneti ancora lavorati in collina; sono presenti
boschi nei pressi di Callianetto e in regione
Valle.
Castell'Alfero confina, partendo da sud e proseguendo in senso antiorario, con i comuni di Asti, Calliano, Tonco,
Frinco, Corsione, Villa San Secondo e Cossombrato.
Il territorio ccastellalferese è attraversato a nord dal
45° parallelo nord; il 45° parallelo segnala la latitudine e si trova in un
punto equidistante fra il Polo Nord e l'Equatore: 5000 chilometri esatti da
entrambi i punti.
Un secolo e mezzo fa gli
abitanti del paese erano costretti, causa la scarsa produzione
locale a cercare lavoro altrove e specialmente verso l'autunno
nelle risaie del vercellese, malgrado il pericolo di tornarsene
ammalati di febbri malariche.
Ora il sorgere sul territorio comunale, soprattutto nella valle
del Versa, di numerose piccole e medie industrie del settore
metalmeccanico ed elettrico ha portato molta occupazione nel paese, con conseguente aumento demografico.
La popolazione:
questa la situazione demografica degli abitanti residenti a Castell'Alfero:
|
al
31.07.1999 |
al
30.06.2001 |
al
31.05.2003 |
al
31.12.2003 |
al
31.12.2004 |
abitanti |
2709 |
2699 |
2684 |
2699 |
2736 |
femmine |
1352 |
1348 |
1374 |
1308 |
1318 |
maschi |
1357 |
1351 |
1310 |
1391 |
1418 |
famiglie |
1018 |
1020 |
1074 |
1075 |
1085 |
TORNA SU
Ogerio Alfieri
Ogerio (oppure Oggerio) Alfieri è il più antico storico
del Piemonte; nacque fra il 1220 ed il 1230 e morì
presumibilmente nell'anno 1295.
E' l'autore della cronaca "Chronicon Astense" la quale
era scritta in 21 capitoli; questa cronaca storica partiva
dall'anno 380 e terminava nell'aprile 1294, purtroppo parte
dell'opera è andata perduta anche se quasi completamente
contenuta nel "Rerum Italicarum Scriptores" del
Muratori.
Ogerio Alfieri era sacrista, cioè archivista del Comune di Asti
e fu probabilmente uno dei compilatori del Codice Astense, la cui
prima parte è costituita appunto dalla sua Cronaca; prese
inoltre parte attiva all'amministrazione di Asti, che era
all'apice della sua potenza, fra il 1287 ed il 1292.
TORNA SU
La Casa Canonica di Castell'Alfero
Dato che sino al 1700 vi furono
due Parroci ed erano due anche le Case Canoniche, anche se di vecchia
costruzione.
Nel 1585 risultavano ambedue in rovina; le condizioni economiche
erano misere e non si provvedeva perciò alla ristrutturazione; solo
dopo il 1600 una di esse fu restaurata mentre l'altra era sempre
pericolante ed uno dei parroci abitava nel palazzo del conte
Amico.
Nel 1696 erano nuovamente entrambe inabitabili e solo dopo
alcuni anni una di esse fu riattata e nel 1710 serviva al
viceCurato che coadiuvava il Parroco don Giovanni Tommaso De Rolandis.
Questi nel 1730 col denaro lasciatogli dal suo omonimo
predecessore, dopo aver ottenuto la unificazione delle
Parrocchie, fece acquisto di una piccola casa adiacente che
incorporò alla vecchia Canonica e con opportuni lavori ottenne
una dimora sufficientemente spaziosa; ma anche questa non
resistette molto e circa cento anni dopo, verso il 1830, essa fu
completamente ricostruita a spese del comune.
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Varie
Castell'Alfero fu testimone di
un fenomeno raro che avvenne nel secolo XVIII, all'epoca del
terremoto di Lisbona del 1765: nei profondissimi pozzi delle case
Pastrone e De Rolandis, situate nel concentrico e fra loro
vicine, le acque potabili divennero improvvisamente sulfuree come
quelle della Pirenta di Calliano ; il pozzo
della famiglia De Rolandis
riacquistò poi la sua primitiva acqua dopo il terremoto del
1807, mentre il pozzo dei Pastrone si era nel frattempo
prosciugato. Lo strano fenomeno viene attribuito all'apertura di
qualche filone provocata dalla mossa tellurica, comunicante con
la sorgente di Calliano.
Su fondo della Valle Versa esistevano
anticamente tre mulini per cereali nel territorio del comune di Castell'Alfero,
tutti
azionati dalle acque del torrente Versa.
I giardini del Castello,
dotati di alcuni alberi secolari, sono sempre stati curati e
formano un bel parco dove gli abitanti di Castell'Alfero ed i
turisti che vi vengono a soggiornare trascorrono piacevoli
giornate respirando aria pura ed ammirando l'incantevole cornice
delle colline del Monferrato.
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il territorio comunale
la canonica
la fonte sulfurea della Pirenta
i giardini del castello
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